Il cicireddu è un comunissimo pesce del Mediterraneo, protagonista della cucina trapanese. Piace soprattutto ai pigri perché le spine sono così piccole che si mangiano senza problemi.
Tuttavia oggi non parliamo di ricette, ma di teatro perché il cicireddu è anche il protagonista di un aneddoto nato in una viuzza del centro storico dove si svolgeva il teatro dei pupi.
I pupari, padre e figlio, erano nel pieno della battaglia tra saraceni e cristiani. A un certo punto si avvertì una abbanniata provenire dall’esterno: “Cicireddu frittu, cicireddu di tramontana!“
Sorpreso, il figlio si rivolse al padre: “Papà, sta passando quello del cicireddu“.
Tra gli spettatori si diffonde un’atmosfera di incertezza. Che c’entrava il cicireddu con l’accanita lotta che era in corso?
Ma il padre, da vecchio volpone e con grande prontezza, continuando a muovere i fili dei pupi, rispose con voce stentorea: “Comprane un chilo” e dopo una breve pausa aggiunse:”Stasera lo faremo arrostito sotto le mura di Parigi!”
Fu un successo. Gli spettatori apprezzarono l’improvvisazione perfettamente amalgamata col resto della storia e applaudirono fragorosamente, facendo entrare il cicireddu nella storia dell’opera dei pupi.
L’opera dei pupi viene ancora rappresentata per le strade di Trapani?
Che io sappia non più.